Perchè Apple ha bisogno del Mac Pro modulare

Ieri è stata una giornata che potremmo definire quasi “storica” per Apple, visto che l’azienda ha anticipato di un anno il lancio del nuovo Mac Pro, anticipando anche alcune caratteristiche come la possibilità di aggiornare alcune componenti da parte dell’utente. Per alcuni, queste dichiarazioni potrebbero bloccare del tutto le vendite degli attuali Mac Pro, visto che chi è interessato attenderà 12 mesi per acquistare il nuovo modello, ma per altri queste dichiarazioni sono arrivate al momento giusto.

Capita a tutti di fare dei progetti che poi, per un motivo o per un altro, non vengono portati a termine che sperato. “Da oggi mi metto in forma e vado in palestra”, ma poi si inizia e dopo qualche settimana si lascia; “quella macchina da sogno sarà mia”, ma poi arrivano altre spese e quel progetto non si può realizzare.

Questo non dovrebbe succedere ad aziende come Apple, ma ogni tanto le cose non vanno per il verso giusto. Apple aveva puntato molto sul Mac Pro, ma alla fine si è resa conto di aver sbagliato tutto già da principio. La spiegazione di quanto detto è stata riassunta magnificamente da John Gruber in un pezzo pubblicato su Daring Fireball:

Diciamo che sei Apple e sei di fronte al seguente problema: tre anni fa è stato lanciato un Mac Pro completamente nuovo, con una linea rivoluzionaria e magnifica. Per molteplici ragioni, da allora non sono stati realizzati ulteriori aggiornamenti per quella macchina, e ad un certo punto si è arrivati alla conclusione che il concetto alla base del Mac Pro 2013 era fondamentalmente errato. Tutti i componenti sono stati integrati internamente, e questo ha consentito di offrire alcune caratteristiche molto piacevoli: il computer era piccolo e bello, una macchina pro che poteva essere posizionata sulla scrivania, e non sotto la scrivania, e che era silenziosa anche sotto stress. Ma questa integrazione e questo concetto hanno reso molto difficile l’aggiornamento periodico del computer. L’idea che l’espansione sarebbe potuta essere gestita quasi interamente dalle periferiche Thunderbolt esterne sembrava buona sulla carta, ma pessima nella pratica. E il design della GPU è stata una cattiva previsione. Apple ha scommesso su un design dual-GPU (diverse GPU più piccole, con performance superiori derivanti dall’elaborazione in parallelo), ma l’industria è andata in gran parte nella direzione opposta (macchine con una sola grande GPU).

E così hai deciso di ridisegnare completamente il Mac Pro. Ma questo nuovo progetto non poteva essere pronto per quest’anno. Sei impegnato a soddisfare gli utenti pro, ma il loro numero sta crescendo sensibilmente e la loro pressione si fa sentire. Alcuni pensano che non ti stai più curando di loro. Vedono il Mac Pro in una fase di stallo, quasi che Apple non abbia più interesse a sviluppare computer dedicati all’utenza veramente pro. In molti pensano che il Mac Pro sarà definitivamente dimesso. Cosa fare?

Apple non è un’entità singolare. Ci sono molte opinioni e divergenze, tantissime discussioni con toni anche forti per cercare di raggiungere determinati obiettivi. Ad esempio, quando l’azienda ha deciso di lasciare il via libera ai display LG ottimizzati per i nuovi Mac Pro, non è che Apple non realizzerà più i propri monitor. Semplicemente, ha reputato che attualmente c’è chi sta facendo meglio ed è quindi il caso di passare la palla. Per il momento.

Quando i problemi si protraggono troppo a lungo, vedi il silenzio sul Mac Pro, la cosa più semplice da fare è tagliare le perdite e annullare tutto. Soprattutto in questo caso, quando un dispositivo rappresenta solo l’1% di tutti i dispositivi business Apple in circolazione.

Apple, però, non ama seppellire i problemi e, anzi, li rende pubblici. Anche se in ritardo. Bisogna però essere felici della giornata di ieri, perchè Apple ha chiesto scusa agli utenti Pro e ha fatto sapere che nel 2018 uscirà un Mac Pro modulare. Un modo per dire abbiamo capito l’errore, stiamo rimediando. In barba alla segretezza dei progetti futuri…

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