RipIt, per estrarre video da DVD… oggi in promozione

Lo storico applicativo di The Little App Factory in offerta al 60% di sconto ma in aggiunta al prezzo, allettante, forse sarebbe anche il caso di qualche novità…

“Quadra che vince non si cambia”, il detto è tanto radicato nella storia quanto vivo nel presente eppure per quanto possa essere in molti ambiti una chiave di lettura risolutiva, nel campo software, invece, dovrebbe essere preso con le pinze.

Il riferimento è all’applicazione oggi in offerta, RipIt, un titolo che, come Toast ad esempio, è un “must be” per gli utenti della Mela, non solo perché in commercio da lustri ma anche per l’esclusività di essere “only for Mac”. La software house del resto, The Little App Factory, fin dalla sua fondazione, risalente al 2003, non ha mai mostrato interesse per altre piattaforme che non fossero quelle di Cupertino raccogliendo consensi da stampa ed utenti finali per prodotti innovativi e costantemente aggiornati.

Con RipIt, però, gli ingranaggi sembrano essersi inceppati, come se vittima di un settore destinato, a quanto sembra, inesorabilmente al pensionamento dai supporti removibili (ne abbiamo parlato proprio ieri…) non abbia né voglia né tantomeno la forza di restare sull’onda, come una fiammella che, mancando ossigeno, vede affievolirsi  lentamente…

Perché siamo così inquisitori? Ricordiamo benissimo le tre immagini da sempre vanto del programma…

… tre passaggi per riversare sui nostri Mac un intero DVD, senza dover impostare nulla, preoccuparci di selezionare o editare voci, solo di prenderci circa 30 minuti di pausa in attesa che il programma svolga il compitino. Il problema è tutto qui: RipIt, rippa e stop. Scordiamoci la possibilità di selezionare parti non desiderate (ad esempio lingue, sottotitoli, scene aggiuntive o menu), di beneficiare di un organizer dei film o video estratti o di un qualche tool in grado di taggarli per una piu’ rapida gestione (dopotutto se ne rippassimo un numero considerevole anche Spotlight avrebbe il suo da fare…): niente, zero, caput.

Non è difatti un caso se l’ultimo riconoscimento attribuitogli dalla stampa risalga al 2009, 3 anni in cui i competitor non sono di certi rimasti con il cerino in mano, ma anzi hanno sfornato programmi che non solo fanno quanto da RipIt, ma garantiscono anche prestazioni di rilievo nella selezione dei contenuti da rippare, nella gestione dei Blu-Ray  e, aspetto non secondario, nel bypass delle protezioni inserite sul disco (ricordiamo che la copia di riserva è consentita solo se proprietari del supporto e per uso personale).

La FAQ del programma, inoltre, con una schiettezza che lascia basiti, evidenzia proprio tutte queste limitazioni, invitandoci anche a prendere in considerazioni prodotti non della softco per assolvere a funzioni non supportate. Apprezziamo l’invito ed il fair-play ma… perché non confezionare quanto mancante proprio in RipIt? Stiamo dopotutto parlando di un programma che a prezzo pieno costa 25 dollari, non di certo un paio di caffè…

Con l’augurio che la compagnia possa far segnare la svolta al programma con un major update alla release 2.0, riportiamo che fino a domani è possibile acquistarne la licenza d’uso beneficiando di uno sconto pari al 60%, in grado di portare il prezzo finale sotto la soglia dei 10 dollari ($9,95) ma anche la possibilità di provare una versione dimostrativa di RipIt compatibile, nelle ultime revisioni, solo con piattaforme Intel (non piu’ PPC).

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